L’arieggiatura di un prato è molto importante e, farla, garantisce al prato di non avere dei seri problemi. Difatti, con questo procedimento, si andrà a rimuovere il feltro e a incidere in superficie il terreno: si andrà così a togliere la barriera che, ad esempio, impedirebbe alla luce del sole di passare o che diminuirebbe il passaggio dell’acqua, rendendo, quindi, poco efficienti le eventuali concimazioni del terreno.
Solitamente, l’arieggiatura va svolta almeno 1 o 2 volte all’anno, solitamente quando le condizioni metereologiche lo permettono; non ci deve essere, infatti, né troppo freddo né molto caldo: ecco che, quindi, il consiglio è di arieggiare verso fine marzo/inizio aprile, ossia in prossimità della fine dell’inverno e l’inizio della stagione primaverile.
Nel giusto procedimento, bisogna prima tagliare l’erba attorno ai 3 cm ed è fondamentale che ci siano due passaggi nei due sensi di direzione: solo in questo caso, si avrà la certezza di aver rimosso completamente il feltro, anche quello situato in profondità.
Un arieggiatore riesce, con delle piccole lame, ad entrare un po’ in profondità nel terreno per far sì che il feltro o il muschio venga tolto. Tutto questo viene lasciato sull’erba e andrà successivamente raccolto con un rasaerba o con un rastrello; esistono anche dei modelli di arieggiatori che, con il loro sacco di raccolta già integrato, riescono a raccogliere autonomamente il materiale di scarto.
C’è da dire che, anche quelli che sono senza il sacco di raccolta, hanno la possibilità di aggiungerlo successivamente.
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